Sole Spento: il grido dell’anima!
Appuntamento d’Agosto con la rubrica dedicata ad Omar Pedrini…
-Di Aldo Massimi-
Avete mai pensato all’esistenza del mal d’anima? Questa canzone scritta dal Guerriero è a mio avviso, per antonomasia, la colonna sonora del senso di vuoto e di prigionia che tutti noi nella vita proviamo. Non è mica detto che ci sentiamo sempre pieni di noi e liberi, a volte bisogna aspettare il proprio momento perché quel sole è spento… ma c’è ed è in noi, tramonta e poi sorge. L’anima è questa, è il nostro sole che lungo il cammino ha momenti di nero e poi di luce, può far male a tratti ma se hai la persona giusta accanto la strada diventa asfaltata e quel buio diventa senza nemmeno accorgersene un eclissi contraria, sia in presenza che in assenza di essa.
Omar Pedrini ha delineato in un quadro molto chiaro, con un grido di dolore una supplica verso quella libertà che tutti noi cerchiamo per evadere dai nostri limiti e dal nostro mal d’anima, un capolavoro che per la generazione mia è un brano altamente sentimentale che rispecchia noi che giocavamo con il Commodore 64 e che del sentimento ne ha fatto la sua prerogativa.
Una continua ricerca di una libertà interiore, esenti da schemi limitanti con la voglia di tornare a splendere in alto per come siamo stati creati e questo il Guerriero lo traduce nel modo per il quale lui è stato creato: con la sua musica.
Una continua carica dalla prima strofa per poi esplodere nel ritornello con la preghiera verso quel sole, verso la nostra anima, nella sua massima libertà… insieme a lei.