Dino Vitola Management

Per la musica non esiste notte più buia!

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Editoriale di novembre…

Ogni settore viene lentamente distrutto. La musica è in ginocchio, completamente in agonia. Non è possibile una chiusura così drastica per i teatri e i cinema. Lo spettacolo viene completamente disintegrato senza mezzi termini.

<span;>Penso ai lavoratori dello spettacolo live che hanno messo tutto stessi per la riapertura in estate dei teatri. Tutto è andato liscio creando dei luoghi sicuri con pubblico distanziato e la mascherina sempre presente. Come si poteva prendere il Covid in questo modo? Un pubblico che abbiamo riconquistato tra mille difficoltà con biglietti rimborsati, altri annullati, altri rimasti sospesi. La riprogrammazione di tour consapevoli che anche la produzione cinematografica ha dovuto adeguarsi a questa situazione con film slittati in altro periodi e gestori di cinema che hanno investito tanto per la riapertura. Uomini di spettacolo e operatori che hanno provato per poco il privilegio di lavorare in un paese distrutto dalla crisi e adesso da decreti troppo restrittivi che non premiano chi ha davvero rispettato le regole .

<span;>Chiudere la cultura e lo spettacolo equivale a non sognare più, e proprio in questo periodo tutto questo ha una rilevanza distruttiva per il cuore e per la psiche di ogni essere umano.

<span;>Ecco perché chiedo e chiediamo a gran voce di tenere i luoghi della cultura aperti, per continuare ad ingannare questa tragica quotidianità nel rispetto di tutte le norme vigenti.

<span;>Il teatro e il cinema non possono fermarsi, non devono in alcun modo pagare colpe di altri. Abbiamo investito tanto e siamo stati gli ultimi a ripartire e adesso, fra i primi a richiudere.

<span;>Fra questi problemi vanno ad aggiungersi soprattutto le delicate situazioni degli organizzatori degli spettacoli e degli editori musicali che sono fermi da mesi, dimenticati da uno Stato che non sa più tutelare chi per anni ha versato tasse e contributi importanti nel pieno rispetto della legge. Anche loro hanno famiglia, spese e bambini da crescere. A tutte queste categorie come gli viene riconosciuto qualcosa, quali benefici hanno se è ormai quasi un anno che nessuno si è preoccupato di loro?

<span;>Eppure sono coloro che regalano emozioni con i concerti, con le canzoni che quest’estate per un breve periodo hanno regalato speranza e spensieratezza. Perché non preoccuparsi mai di queste persone che sono il motore dello spettacolo? Perché chiedo al Presidente Conte e al Ministro della Cultura Franceschini. Dateci una risposta, trovate una soluzione perché ogni giorno che passa è un macigno sopra le spalle di tante famiglie.

Pronti sempre a far sentire la nostra voce, ovunque e dovunque.

Federazione Musica Spettacolo

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