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‘Come se non ci fosse un domani’: il rock italiano è ancora vivo!

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Avete presente quando vi arriva un manto di guaina dritto in faccia e voi non potete fare altro che cedere al peso dello schianto? Ecco, il nuovo album di Omar Pedrini ridà proprio la stessa sensazione. ‘Come se non ci fosse un domani’, è un album rock, e già questa dovrebbe essere una notizia! Perché in un mondo dove tutti si piegano ai compromessi, alle scelte elettroniche da pc per risparmiare sui costi, Omar Pedrini crea forse l’album rock italiano più importante degli ultimi anni. Lo fa fottendosi delle mode musicali, delle tendenze odierne, perché Omar ha sempre avuto un solo obiettivo: fare del rock a modo suo! E la sua è un’evoluzione pur rimanendo fedeli a se stessi.

L’album parte con il singolo omonimo di lancio: ‘Come se ci fosse un domani’. Un pop rock che sta spopolando in radio. Trascinante e fresco, un tormentone 2017, ma un tormentone di spessore che punta tutto su un testo liberatorio. ‘Partiremo su quelle astronavi, io e te, come se non ci fosse un domani’, quasi un discorso all’ascoltatore, una sorta di discorso introduttivo per preparare il suo pubblico al grande viaggio musicale.

Una volta c’era il ‘Fuoco sulla collina’ del grande Ivan Graziani, ora quel fuoco è diventato a volontà! ‘Fuoco a volontà’ è forse il capolavoro rock dell’album: profonda, potente, un rock pulito dedicato agli ultimi, agli emarginati, a coloro che rimangono sotto il fuoco e da lì escono più forti. Batteria potente, chitarre sognanti, un brano con un sound internazionale, e poi quella frase ‘Giovani, cristi del nostro tempo’, tutto e niente, demonio e paradiso, benvenuti nel mondo rock di Pedrini.

‘Dimmi non ti amo’ ci fa ritornare su un filone più ironico, estivo, quasi a prepara il terreno per un nuovo singolo di lancio. Il rapporto d’amore più complicato che ci sia è sempre con l’altro sesso, e allora Pedrini ci gioca su, con provocazioni, poi riflessioni e infine la presa di coscienza della condizione umana di abbandonarsi ai veleni… della vita. Ritornello potente e disco che viaggia su livelli altissimi.

E adesso fermatevi tutti, prendete le cuffie, lasciatevi tutto alle spalle, ascoltare ‘Il cielo sopra Milano’ è un colpo al cuore, una dichiarazione d’amore nuda e cruda. Siamo all’apice massimo dell’album, una ballata struggente dove si ripercorre tutta l’essenza di questa città, tra amori ritrovati, bellezze che scorrono, suoni leggeri e sogni che non muoiono. Omar ha tolto dalla tasca il grande Jolly! Capolavoro per palati fini.

‘Un gioco semplice’ ci fa ritornare sulla Terra, ritmo più sostenuto e il racconto di una storia d’amore che deve andare oltre ai sessi, ai limiti, oltre ogni proibizione. Voglio Cecilia, e allora per lei farò di tutto, anche diventare gay. Se non è amore questo, dai, ditemelo voi!

E poi boom, arriva ‘Angelo ribelle’, si sale nuovamente su cime altissime, un rock potentissimo e un testo dannato, che descrive una donna forte, anticonformista, antipopolare, una donna d’assalto. Una canzone per non lasciarsi trafiggere dal dolore, dalle ferite, un monito per continuare ad andare avanti. E’ forse il brano dell’album più adatto per i live, una scarica di adrenalina per far esplodere il pubblico nelle piazze. Ci siamo!

Alla traccia 7 ‘Desperation Horse’, arriva il rock inglese, un’evoluzione di quello dei Beatles, e giocando con la fantasia, sono sicuro che se fossero ancora in attività, il gruppo britannico creerebbe brani del genere, e questo pezzo funziona, se vogliamo anche con atmosfere estive ma sempre, e questo mi piace sottolinearlo, rock! Una parentesi straniera in un album molto patriottico.

‘Ancora lei’ parte invece in stile Battisti, poi finisce la prima strofa e la batteria picchia forte. C’è tanta energia in questo album, ogni pezzo racconta una storia diversa trainata dal rock potente ma anche da testi che ci danno la forza per reagire, sì, un album per reagire da una ferita amorosa, dalle botte della vita, un album per fare resistenza! Per questo ‘Ancora lei’ non è un semplice brano che racconta un rapporto d’amore finito male, ma bensì l’inizio di un viaggio nuovo!

‘Freak Antoni’ è l’omaggio ad uno dei più geniali musicisti della nostra era; Freak era il genio demenziale dentro una canzone, lo sberleffo, l’ironia e la provocazione. Ma qui Omar non esalta tanto l’artista, quello sarebbe stato facile, qui Pedrini ci racconta invece quel rapporto d’amicizia che lo ha portato a conoscere il Freak al di fuori della musica, quel Freak che adesso manca da morire fra le luci di questa città, fra il tempo che passa, perché i momenti che attraversano la nostra pelle rimangono indelebili… nell’infinito.

‘Sorridimi’ chiude un disco da pelle d’oca, dove Omar Pedrini non fa sconti a nessuno: atmosfere prettamente rock e testi che sembrano avere tutti un denominatore comune: reagire e vivere! E allora ‘Sorridimi e salveremo il mondo’, ecco la speranza, la reazione oltre il tempo, le difficoltà, oltre tutto esistono le nostre storie, gioie, delusioni, e l’unico modo per viverla questa esistenza è non farsi mai abbattere.

‘Come se non ci fosse un domani’ è un album completo, fatto tutto al naturale senza ingressi elettronici da disturbo. Un album dove scorre del sangue, dove c’è il sudore di una vera e propria creazione artistica. Non ci sono bluff o scelte furbe, Omar Pedrini ha sfoderato uno degli album più belli della sua carriera e lo ha fatto evolvendosi ma rimanendo sempre fedele a se stesso.
Il rock italiano è ancora vivo!!!

 

 
Davide Beltrano IlFolle

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