“Ogni cosa ha il suo tempo, e oggi è ancora il tempo del dolore, per chi non c’è più, delle cure ai malati, e del sostegno economico e morale e organizzativo, da chiedere a gran voce, per tutti gli operati sanitari, che sono in prima linea. Questa, senza dubbio, è la priorità. Ma nel rispetto di tutti, dovremmo ripartire, e non possiamo permetterci di dimenticare qualcuno, di lasciare indietro centinaia di migliaia di lavoratori senza colpe e senza prospettive. Non stiamo parlando di noi, o per noi.
Stiamo parlando di tutti i musicisti, autori, Dj, ballerini, gli operai, i tecnici, i lavoratori specializzati, i professionisti di ogni settore dello spettacolo, i lavoratori senza cassa integrazione, i lavoratori occasionali, tutte le maestranze che lavorano nel mondo della musica e dell’intrattenimento. Stiamo parlando di chi suona la sera, nei locali delle vostre città, e di chi insegna musica ai vostri figli. Non sono star, ma è gente che con quel lavoro ci paga ciò che serve per vivere. Gente che come tutti ha il diritto di lavorare e come tutti ha il diritto di essere protetto, quando il lavoro e la dignità vengono messi in pericolo. Di loro, e della loro angoscia, e del loro disagio economico, si parla pochissimo.
Il Paese si appresta a definire la fase II. Leggiamo ovunque iniziative e proposte che consentiranno una graduale, difficile ripresa delle attività produttive e commerciali. Ma non leggiamo mai cosa accadrà ai lavoratori del mondo dello spettacolo e dell’intrattenimento. Noi artisti, che condividiamo con loro una parte fondamentale della nostra vita, e che conosciamo a fondo le difficoltà che stanno attraversando, ci chiediamo: come potranno reggere ad un’emergenza che diventa sempre più lunga? Come potranno vivere dignitosamente senza nemmeno la prospettiva che un giorno possono tornare a fare il proprio lavoro? Cosa succederà agli eventi di questa estate e a quelli programmati nei mesi successivi? Quando potranno tornare a lavorare? Per questo attendiamo e ci auguriamo che a tutti i lavoratori del settore, per tutta la fase di emergenza, venga assicurato un trattamento economico e previdenziale dignitoso, e che sulla falsariga di quando già fatto in altre nazioni, si definisca il futuro dei prossimi eventi, rispettando e garantendo i diritti di tutti.
Che il Governo ascolti le varie associazioni di categoria coinvolte, e possa offrire, all’intero settore, un’ipotesi realistica dei tempi in cui poter tornare a lavorare, con risorse concrete, che consentano la ripresa delle attività, in condizioni di sicurezza per i lavoratori e per il pubblico. Ci auguriamo, infine, di rivederci presto. In un club, teatro, palasport, o negli stadi, nelle arene o nelle piazze, e quando ci rivedremo, il primo applauso sarà dedicato a loro, ai nostri “costruttori di sogni”.
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Sono molto felice che vari cantanti italiani si stiano mobilitando per aiutare il mondo della musica. Sono 40 anni che portiamo avanti questa battaglia e un po’ di amaro in bocca ce l’ho: abbiamo dovuto rischiare tutto per capire che il mondo della musica non è fatta solo dai grandi artisti ma anche e soprattutto da tanta gente che lavora ogni giorno e mantiene le proprie famiglie facendo tanti sacrifici.
Meglio tardi che mai, e allora cerchiamo di dare voce a tutti i lavoratori che non hanno voce, e noi da 40 anni con Federazione Musica e Spettacolo ci stiamo battendo perché lo Stato tuteli tutto il settore e che dia risposte concrete.
Non molleremo.
Dino Vitola
Federazione Musica e Spettacolo