La storia di Salvatore De Chiara e della radio su Vasco!

Di Serena Scigliano.

Dal mio mentore Davide Beltrano IlFolle e il suo libro “da Vasco al Sud”, dall’amico e autore Manuel Falchi, fino a Zac, un mio collega che qualche giorno fa si batteva disperato per trovare un ultimo biglietto disponibile per l’ennesimo concerto di Vasco a Messina al quale non voleva assolutamente mancare ma che ormai era tutto sold out. Commentava così angosciato: ”Lavoro quindici ore al giorno, Non mi lamento mai di nulla. Questa è l’unica passione che ho e non posso neanche andarci. Se sapete qualcosa ragazzi per favore fatemi sapere…che vita ingiusta!”

E così mi ritrovo ad ascoltare più persone che parlano della propria realtà con Vasco, del loro vivere tutti i giorni la sua musica, di come si ritrovino in certe frasi. Con ulteriori indagini sono andata poi a ritroso nel tempo e mi imbatto nella storia di Salvatore De Chiara, un radiofonico che non ho potuto far a meno di andar personalmente a conoscere.

Siamo nella Cosenza anni ’80-81 una città provinciale dove la musica era abbastanza di aiuto per iniziare a muovere i primi passi verso un’opportunità diversa e più giovanile di aggregazione. Ed è in questi periodi che Salvatore apre la sua radio dal nome Radio Vasco, dedicata appunto al suo cantante preferito.

Radio Vasco avrà una vita di quindi anni, fino al ’95-96 circa, tuttavia abbastanza lunga da restare nei ricordi di appassionati. Salvatore racconta con tanta nostalgia di quei tempi in cui si è trovato a far tutto da solo, a partire dallo speaker creando i suoi programmi, affittando una sala, pagando ponti radio e organizzando discoteche in giro e l’unica cosa di cui si è pentito nella sua vita è stata appunto aver dovuto chiudere l’attività.

L’appagamento che anche gli stessi fan gli davano era una gioia indescrivibile. Molti di loro gli hanno regalato ricordi indelebili. Provate ad immaginare come poteva essere un tempo senza internet,you tube, senza cellulari, e chiamare da fisso in radio per richiedere un semplice brano-dedica (es. “ Questo brano è dedicato a Maria con tanta simpatia ed affetto Tony”) e la gente restava ore e ore aspettando la sua dedica. E le richieste erano molte tanto è vero che non sempre riusciva a rispettare il programma.

Principalmente in Radio Vasco si passavano i vari successi di Vasco appunto, da: Albachiara a Bollicine ma alternava anche con altri grandi artisti in voga in quel periodo. Ma era troppo evidente l’amore che Salvatore aveva per Vasco Rossi. Non si perdeva neanche un concerto, lo seguiva ovunque andasse.

Quando fece un concerto allo stadio del Cosenza Salvatore preparò un enorme striscione con il marchio della sua Radio Vasco e forte fu il momento quando l’artista avvicinandosi al microfono salutò ringraziando per l’omaggio del nome e tutti i fan che lo seguivano da quest’ultima.

Io concludo con questo saluto che fece Vasco, ringraziando Salvatore per aver condiviso la sua storia e per avermi dato l’ennesima prova di come un cantautore non è semplicemente colui che scrive e canta canzoni ma colui che riesce a trasmettere molto di più: elevando cuori, innalzando gli animi verso progetti che tante volte cambiano la vita per il meglio.

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