Di Anna Ciardullo
Le aule universitarie spesso incutono timore e spesso, ahimè, le lezioni a cui assistono gli studenti si rivelano poco esaustive e prive di ogni stimolo che alimenti nei giovani ascoltatori la curiosità.
Ci sono fortunatamente diverse eccezioni che confermano la regola e forse ne è testimone l’Università della Calabria che ha stravolto le tradizionali e classiche lezioni grazie alla presenza di Davide Beltrano IlFolle , la cui presenza è stata fortemente voluta dai docenti universitari Tullio Romita e Peppino De Rose.
Il giovane Beltrano si può definir così solo anagraficamente ma in fondo la sua attività letteraria inizia tempo addietro anzi forse la scrittura è stata sempre curatrice di un malessere che portava dentro già dalla sua adolescenza dunque per IlFolle la scrittura è sempre stata una valvola di sfogo.
La sua personale biblioteca consta della stesura di dieci libri dedicati agli artisti che più ama e stima a partire da Vasco Rossi poi divenuti un vero e proprio marchio di fabbrica venendo identificati come libro dei fans (con la s del plurale aggiunta volutamente, una sorta di battaglia linguistica rivoluzionaria intrapresa dal Folle).
Davide Beltrano IlFolle è stato accolto dal professor Peppino De Rose (docente di impresa turistica e mercati internazionali) con ammirazione, interesse e voglia di conoscere un percorso di vita e lavorativo quasi insolito.
La lezione nasce dalla presentazione di “Resta qui. L’Italia di Mino Reitano”, un libro scritto dal Beltrano anni fa che ricalca, argomenta e segue i passi importanti del giovane Mino fino a giungere al suo successo. Proprio grazie alla storia di Mino, giovane immigrato in cerca di fortuna si parla inevitabilmente di un Sud che sembra sempre quasi un passo indietro, un Sud che non dà ai suoi figli un futuro idilliaco e si è costretti dunque ad abbandonare la nostra casa in cerca di un domani migliore. Un abbandono non voluto che saprà sempre di nostalgia.
La storia di Mino affascina e gli occhi attenti dei ragazzi lo dimostrano. Alcuni addirittura appuntano ciò che più li colpisce di questo racconto che il Beltrano si cuce addosso. Il temperamento del Folle dà sicurezza e col suo tono deciso cattura l’attenzione anche dei più distratti riuscendo ad immergerli in un mondo che poco li appartiene ma da cui provengono. Risana dunque una frattura generazionale riempiendola di racconti che a tratti sembrano favolistici.
Dunque il giovane scrittore calabrese, Davide Beltrano, incanta ancora una volta il suo pubblico rapito dal suo parlare chiaro, sincero e poco retorico. E, oltre alla sua penna magica, a colpire è il suo coraggio. Sì, il coraggio di un ragazzo di provincia che si ribella alla mediocrità del mondo scegliendo di non adagiarsi in una vita che non sente propria.
Tanti gli insegnamenti donati in questa sua Lectio Magistralis Folle infatti il Beltrano ci dice che il fallimento non è la non riuscita o il mancato raggiungimento di un obiettivo prefissato, il fallimento nasce solo dal non averci mai provato.
Davide Beltrano IlFolle ha conquistato ancora una volta questa sua Terra dolce e amara, binomio ahimè, inscindibile.