Il nuovo lavoro di Anna Tatangelo è già di per sé un evento ma questa volta la caratura di esso viene messa di più in risalto da una qualità che è netta, senza cedimenti alle cose facili o ai ritornelli acchiappa like.
È un lavoro che sta in piedi e che forse detta un nuovo cammino per la cantante di “Periferia”. Un lavoro che è frutto di un periodo particolare che ha il sapore di un reset totale che l’ha portata a sperimentare nuove strade senza mai tradire quella che è la sua essenza.
“Appartamento” è un mid tempo elettronico che è una dolce dedica ad una storia bellissima che ha rappresentato una parte importante della propria vita.
“Sangria” è pop che fa battere il piede a terra, pronto per sfondare nelle radio e nella nostra estate. L’interpretazione della Tatangelo molto sensuale, è perfetta per incastrarsi con la voce di Beba.
I ritmi non rallentano mai ed ecco che arriva “Non mi tocca”. È la donna che detta il gioco, che comanda e decide. Questa è l’Anna più determinata e che canta con quella grinta che inchioda l’ascoltatore.
Con “Serenata” l’elettronica accompagna la voce di Anna fra consapevolezze e nuovi orizzonti. Un brano importante che fa capire bene la personalità della Tatangelo.
“Menomale” è uno sfogo contro una persona che nel passato si è amata tanto e adesso invece si evita negli angoli della propria città. La voce di Anna è un sali e scendi che riesce a tenere in equilibrio tutta l’armonia.
“Se” è un pop moderno dove rimpianti si infrangono con un bagaglio di esperienze che segnano per sempre un periodo della propria esistenza. E la voce di Anna qui non si alza mai, rimane fra le righe di una storia finita troppo presto.
“Come mai” ti trascina con i suoi ritmi veloci e penetranti. Fra melodia vocale e ritmo sinuoso: siamo forse dinanzi al brano più forte dell’album, perfetto per le radio e per svelare quella che è la nuova Anna Tatangelo.
E poi arriva “Fra me e te”, qui il cambiamento di Anna si fa sentire più forte in un brano che è un confronto-scontro con l’altro sesso. La musica cambia pelle a seconda delle strofe finendo in un inciso rap con Gemitaiz che completa il quadro. Brano potente, fresco, moderno, perfetto per far capire l’ “Anno Zero” di Anna Tatangelo.
“Guapo” ci riporta ad atmosfere più spensierate dove esce fuori anche il dialetto napoletano che viene sorretto sempre dal rap. Una scelta precisa, connubio perfetto fra una voce adatta a questo genere e un modo del tutto inedito di proporsi al pubblico.
Con “Anno Zero” va a chiudersi questo percorso originale per Anna e soprattutto pieno di esperimenti e cambiamenti. È la canzone più autobiografica, quella dove Anna fa i conti con il suo passato ma anche con il suo futuro. Anna è cresciuta, quella ragazza di periferia è diventata una donna, coraggiosa e forte. Poi la sua storia lascia spazio ad altre più sofferenti, il solito riflesso in cui molti rivedranno un pezzo del proprio io.
Ancora una volta la Tatangelo dimostra di non essere mai la stessa fra sperimentazione, tradizione, pop e rap. Un album dinamico che si presta a più interpretazioni.
Il migliore lavoro della Tatangelo? Forse, sicuramente è una piccola perla incastonata nel suo straordinario percorso.