Un bagno di folla incredibile per il concerto di Ultimo a Roma…
Ho la sensazione che Niccolò non sia arrivato ad uno stadio per caso o per via delle mode musicali del momento, ma piuttosto per un vero e proprio segno del destino.
Sì, perché non puoi spiegare diversamente questa devozione estrema dei fan alle sue canzoni. Ad un certo punto è come se intorno ad Ultimo si eclissassero tutte le figure al suo fianco: palco, strumenti e musicisti- tra l’altro bravissimi -.
Improvvisamente, ieri, c’era solo Niccolò e 64.000 seguaci dall’altra parte. Poco importava quale canzone ci fosse in scaletta, l’importante era vedere quel ragazzo sul palco cantare – e raccontare – la sua storia.
Era un come se nei suoi occhi molti rivedessero i propri sogni: a volte esauditi, a volte falliti. Ecco, Ultimo, fin quando rimane sul palco, dà la sensazione a tutti di potercela fare nella vita.
Il suo è un canto d’unione e speranza verso il futuro che lega la nuova generazione – e non solo -.
Le canzoni d’amore, poi, non sono semplici inni sul rapporto di coppia, ma sguardi introspettivi dove annegare la parte più instabile di noi stessi.
Siamo di fronte ad una certezza nel firmamento musicale italiano.
Allora mettiamoci comodi: il viaggio sarà lungo.
Buona musica a tutti! Evviva Niccolò!
IlFolle